RECENSIONE SOPRAVVISSUTI – SERIE TV

Sopravvissuti …ma non alle critiche!

Domani ci sarà una nuova puntata di #sopravvissuti la serie di Rai 1 e questo è il punto della situazione ad oggi. In attesa di ricredermi questo è il mio caustico ma sincero parere.

Sì, lo so, ho trasgredito alla mia regola aurea “SE NON HAI NIENTE DA DIRE DI CARINO, TACI” ma proprio questa volta non sono riuscita a trattenermi. Quando è troppo è troppo!

E adesso a noi, Sopravvissuti!

Una serie deludente sotto tutti i punti di vista. Complimenti alla Rai e agli autori che sono riusciti a far apparire gli attori delle marionette monolitiche, mono caratteriali, senza spessore. Recitazione pessima. Sceneggiatura e battute che ululano vendetta. I personaggi sono tutti odiosi, piatti, a tratti grotteschi. Tutto è esasperato al massimo in una grande zibaldonata senza senso. Della serie: Lo famo strano?


Tutti stronzi e incazzati a morte, tutti contro tutti. Zero empatia, zero logica, tutto superficiale e forzato. Quando non si fa una scelta forte e soprattutto chiara drammaturgicamente questo è il risultato. Il caos che annoia a morte e involontariamente a tratti comico. Ma che genere è? Per la frenesia di mantenere il mistero a tutti i costi è uscita una brodaglia a tratti ridicola, per essere buoni. Un finto realismo fatto di urla e toni sempre esagerati e sopra le righe o di sussurri incomprensibili. Le riprese a bordo inaccurate e grottesche.

Soprattutto, la trama ristagna, inceppata tra flashback centellinati male e un presente immobile con una trama che non c’è. Il personaggio della poliziotta che da quattro puntate sbraita per sapere la verità ma non fa passi avanti sembra che sia stata messa lì apposta per far finta di movimentare una storia che non c’è, per creare l’illusione di un qualcosa che sta per accadere ma che non accade. Le trovate per creare problemi sia a bordo che fuori sono banali, stupide e forzate. Il pubblico cerca di seguire disorientato queste specie di tracce abbozzate ma accoppate in continuazione da colpi di scena inutili.

Ma soprattutto la serie è sconvolgente per la pochezza che emerge dal lavoro sui personaggi sia da parte degli autori che degli attori. Le bambine figlie del protagonista per esempio, sono delle petulanti insopportabili senz’anima, specialmente la più piccola. La grande un po’ meglio dopo l’inizio stereotipato. Lino Guanciale purtroppo ripete sempre il carattere dello scorbutico misterioso e affascinante che un po’ ormai annoia. Sempre lo stesso.

Alla fine sono tutti così odiosi e antipatici che rimpiangiamo che non siano sprofondati direttamente nel naufragio inghiottiti tra le onde.

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